Clavijo proporrà una Legge di Residenza delle Canarie
Clavijo porta la questione della residenza delle Canarie alla Commissione Europea: la crescita demografica minaccia la sostenibilità dell’arcipelago
Il presidente delle Canarie, Fernando Clavijo, ha annunciato che solleverà la questione della legge sulla residenza e delle sfide demografiche dell’arcipelago durante la prossima Assemblea delle Regioni Ultraperiferiche (RUP), in occasione del cambio di presidenza. L’incontro rappresenta un’opportunità per discutere della sostenibilità delle isole con la vicepresidenza della Commissione Europea (CE), con l’obiettivo di avviare un’analisi delle possibili misure da adottare nel nuovo mandato quinquennale del Parlamento europeo.
Secondo Clavijo, la crescita della popolazione nelle Canarie ha raggiunto livelli critici, rendendo impossibile per le amministrazioni pubbliche fornire infrastrutture e servizi adeguati. Negli ultimi 25 anni, la popolazione è aumentata di 500.000 unità, con un ritmo attuale di crescita di 20.000-22.000 persone all’anno. Il presidente ha sottolineato che la principale minaccia alla sostenibilità dell’arcipelago non è il turismo, come alcuni sostengono, ma l’incremento demografico costante.
La legge sulla residenza: un obiettivo politico possibile
Clavijo ha dichiarato che una legge sulla residenza è una misura fattibile, evidenziando che altri territori dell’Unione Europea ne dispongono già. Ha inoltre ribadito che si tratta di una questione di volontà politica, poiché il Parlamento europeo ha la competenza di modificare le normative in materia.
“Siamo convinti di poter ridefinire la nostra posizione come regione ultraperiferica in un contesto in cui la crescita della popolazione sta mettendo a rischio la sostenibilità del nostro territorio”, ha affermato Clavijo. Il presidente ha anche accusato alcuni settori di voler stigmatizzare il turismo, facendolo apparire come la causa principale delle difficoltà delle isole.
Turismo in crescita e impatti sulla sostenibilità
Nonostante Clavijo attribuisca il problema alla crescita demografica, è innegabile che anche il settore turistico abbia raggiunto numeri record. Nel 2024, le Canarie hanno accolto oltre 18 milioni di visitatori, con un aumento del traffico aereo, delle crociere e delle auto a noleggio. Questo ha comportato una maggiore emissione di CO₂, un incremento del consumo di risorse (acqua, energia, cibo) e un aumento della produzione di rifiuti, tutti fattori che incidono sulla sostenibilità dell’arcipelago.
Demografia: l’aumento della popolazione straniera
Secondo gli ultimi dati dell’Istituto Statistico delle Canarie (Istac), la popolazione dell’arcipelago continua a crescere, con un incremento significativo dei residenti nati fuori dalla Spagna. Nel 2024, il 22,6% degli abitanti delle Canarie era di origine straniera, segnando un aumento del 5,8% rispetto all’anno precedente. In quattro comuni su 88, i residenti stranieri hanno ormai superato quelli nati nelle isole.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la maggior parte degli stranieri nelle Canarie non proviene dall’Africa, ma dall’America Latina. Le comunità più numerose sono quelle di Venezuela, Cuba e Colombia. Solo nel 2024, il numero di venezuelani residenti nelle Canarie è aumentato di 5.596 unità, raggiungendo un totale di 82.890 persone. Anche la comunità italiana è in forte crescita, con 43.390 residenti nell’arcipelago.
Verso una strategia comune per le regioni ultraperiferiche
Clavijo ha ribadito l’importanza di una strategia congiunta tra Spagna, Portogallo e Francia, i tre paesi che possiedono territori ultraperiferici nell’UE. Se riusciranno a definire un piano comune, potranno presentare un fronte unito per affrontare le sfide demografiche e ottenere il supporto necessario dalle istituzioni europee.
“Questa è una battaglia che intendiamo portare avanti”, ha dichiarato Clavijo, sottolineando l’urgenza di una risposta concreta per garantire la sostenibilità delle Canarie nel lungo periodo.