30 milioni per adeguare le scuole alle alte temperature
Il Governo delle Isole Canarie ha presentato martedì un piano per adattare le scuole sotto la sua giurisdizione alle alte temperature, con otto settori d’azione prioritari e un investimento di circa 30 milioni di euro per il resto della legislatura.
Durante una conferenza stampa, i ministri dell’Istruzione, della Formazione Professionale, dell’Attività Fisica e dello Sport, Poli Suárez, e della Transizione Ecologica ed Energia, Mariano Hernández Zapata, hanno descritto questo piano come “assolutamente necessario” e un “passo da gigante” per migliorare le infrastrutture educative dell’arcipelago.
Il primo asse del piano, un protocollo di intervento in situazioni di alte temperature, era già stato annunciato in precedenza. Tuttavia, martedì sono stati dettagliati altri sette interventi, applicabili sia ai nuovi centri che a quelli esistenti.
Gli obiettivi strategici del piano includono il miglioramento della qualità e della sostenibilità delle future infrastrutture educative, creando spazi che rispondano alla crisi climatica in corso e aggiornando le strutture esistenti attraverso riforme, adeguamenti e miglioramenti, con particolare attenzione all’adozione di energie rinnovabili.
Poli Suárez ha precisato che nei nuovi centri verrà data priorità a interventi che considerino aspetti come gli spazi d’ombra e la naturalizzazione delle aree interne, progettandoli già in funzione del cambiamento climatico.
“Nei nuovi progetti per i centri educativi, dobbiamo tenere conto, tra le altre cose, degli spazi esterni, delle zone d’ombra e della naturalizzazione degli spazi. Sarà obbligatoria la creazione di spazi conviviali dove si possano anche tenere lezioni”, ha affermato Suárez.
Il piano prevede anche interventi nei centri esistenti, alcuni dei quali, secondo Suárez, “non hanno nemmeno un albero”. Questi includono miglioramenti alle facciate, la tinteggiatura delle pareti con colori chiari, la creazione di spazi d’ombra tramite pergolati o altre strutture, la copertura degli impianti sportivi (in alcuni casi con pannelli fotovoltaici) e la rinaturalizzazione con orti scolastici, tavoli circolari o hotel per insetti.
Gli interventi nei centri esistenti saranno prioritizzati in base alle aree di maggiore esposizione alla radiazione solare nell’arcipelago, in particolare nel sud delle isole, così come a Fuerteventura e Lanzarote.
Per quanto riguarda i sistemi di raffreddamento, saranno introdotti dispositivi bioclimatici adiabatici, integrati con pannelli fotovoltaici per garantire che l’energia utilizzata provenga da fonti rinnovabili. Questi sistemi verranno sperimentati inizialmente in un centro pilota e poi implementati gradualmente negli altri.
Un altro asset del piano riguarda l’implementazione delle energie rinnovabili, che nella prima fase coinvolgerà 55 centri educativi canari sui circa 1.000 gestiti dalla comunità autonoma.
Il Ministro Hernández Zapata ha evidenziato l’efficacia dimostrata dall’attuale governo nel gestire i fondi Next Generation rispetto alla precedente amministrazione regionale.
Il piano include anche misure immediate, per le quali sono stati investiti circa due milioni di euro nell’ultimo anno, come l’installazione di fontanelle, ventilatori, tende da sole e altri elementi ombreggianti, oltre a promuovere la ventilazione naturale nelle aule.
Infine, un progetto di formazione sui cambiamenti climatici, denominato Idafe, viene proposto come sfida educativa. Il progetto, finanziato con 400.000 euro in due anni, coinvolgerà 47 centri educativi dell’arcipelago e si estenderà anche alle famiglie e al personale docente e non docente, includendo la creazione di orti scolastici e il progetto di ricerca Globe per l’installazione di stazioni meteorologiche nelle scuole.
Secondo Suárez, si tratta di un “progetto legislativo” con un investimento pluriennale di 30 milioni di euro, finanziato dal Governo delle Isole Canarie e dall’Unione Europea attraverso i fondi Next Generation, con la speranza di ottenere anche contributi dallo Stato.
Le misure del piano saranno attuate negli istituti e nei centri di educazione speciale e formazione professionale dell’arcipelago, mentre nei centri infantili e primari spetterà ai Comuni eseguirle. Per le scuole private e sovvenzionate, il governo offrirà consulenza, ma il finanziamento sarà a carico loro.